<%@LANGUAGE="VBSCRIPT" CODEPAGE="1252"%> Isole di Capo Verde: turismo fai da te di Anna e Alberto
”Vivere non è necessario, è necessario navigare”
(antico detto genovese)

planisfero genovese
Planisfero genovese 1457

Fu veramente il Padreterno che, scrollandosi le mani dopo aver fatto il mondo, sparse in mare le briciole di terra che formano l’arcipelago di Capo Verde?
Sono le Esperidi nominate da Annone nel suo periplo?
Si tratta delle terre, rimaste emerse, della mitica Atlantide?
Di chi sono le indecifrabili iscrizioni di Ribeira da Prata (S.Nicolau) se, quando vennero scoperte, le isole erano deserte?
Perché le Canarie erano abitate e Capo Verde no?
Gli Arabi andavano a prendere il sale nelle isole?
Gli scopritori e i donatari agli ordini del Principe Enrico (Infante Dom Henrique), detto il Navigatore, erano Templari dell’ Ordine di Cristo?

...le domande sono molte ed altre ne potremmo aggiungere...

Sul fatto che sia stato il Padreterno a creare le isole siamo disposti a giurare sino a prova contraria.

Che siano le Esperidi del famoso Periplo di Annone appare quasi certo. Si tratta però di verificare che Annone, il famoso periplo, lo abbia effettivamente fatto e se non si trattasse di un ciarlatano.
Eravamo verso la fine del V secolo a.c. quando Annone Cartaginese armò sessanta navi con tremila uomini di equipaggio. Si trattava di imbarcazioni a remi: ognuna ne aveva cinquanta, donde il nome di pentecontere. Arrivò, dice lui, sino alle coste della Guinea. Un’impresa forse inconcepibile con i mezzi dell’epoca!

Di Atlantide ci sentiamo di ammettere l’esistenza e crediamo che sia assolutamente contestabile il fatto, ormai accettato da molti, che il “continente scomparso” si trovasse nel Mediterraneo (Santorini!). Più probabile, dando credito a Platone, che mischia sentito dire con leggende, che Atlantide fosse in Atlantico. Gli stessi geologi hanno poi, ora confermato ora contraddetto, l’ipotesi con le loro analisi del fondo oceanico. I fondali, spesso di oltre mille metri, che le separano dall’Africa fanno ritenere che le isole di Capo Verde (assieme alle Canarie, a Madera e alle Azzorre) facessero parte di un altro continente di cui, a seguito di fenomeni sismici immani, non rimangono che le punte più elevate.

Il fatto che le Canarie fossero abitate dai Guanci, una popolazione di presumibile origine africana presto decimata, e che l’arcipelago di Capo Verde fosse disabitato, ancora all’epoca della scoperta ufficiale (1460), ha suscitato giusti dubbi e polemiche che non hanno portato a conclusioni plausibili.Appare improbabile, data la vicinanza, che, spinti anche dalle guerre tribali ricorrenti, Jalofos, Sereres, Lebus, Fulupes, Papeis, Bijagos (per usare i nomi dell’epoca), profughi o pescatori del vicino continente, non siano approdati a Capo Verde.

Quasi certo è, invece, che gli arabi conoscessero le isole (almeno un paio) e ci andassero regolarmente ad approvvigionarsi di sale.
Lo storico portoghese Jaime Cortesao riferisce che, nel XV secolo, una carta araba già segnalava due isole, al largo del Senegal, indicandole con il nome di Aulil o Ulil.

Tra le domande che ci siamo posti l’unica a cui possiamo rispondere con certezza è quella che pone il problema se il Principe Enrico (Infante Dom Henrique) detto il Navigatore (1394-1460) e molti degli scopritori di nuove terre al suo servizio fossero o no Cavalieri dell’Ordine di Cristo.
La risposta è affermativa ed è suffragata da documenti storici. Enrico il Navigatore fu dal 1420, e sino alla morte, il Gran Maestro dell’Ordine di Cristo (Ordo Militiae Jesus Christi) nato nel 1319 sulle ceneri dei Templari. Non è escluso poi che anche il finanziamento delle spedizioni, prima che intervenissero interessi mercantili, sia stato supportato dall’Ordine che aveva disponibilità e mezzi in abbondanza.
Il simbolo della croce dell’Ordine compare costantemente sulle vele lusitane dell’epoca (i diritti dello Sponsor!)
Se poi nel Mito comprendiamo anche tutto ciò che non è Storia Ufficiale, allora dovremo raccontare le infinite diatribe sulla scoperta…

Sono in gran parte italiani coloro che si distinguono nelle avventurose navigazioni dell’epoca. Tocca a Niccoloso da Recco (già allora per incarico della Corona portoghese) iniziare la riscoperta di questa parte di mondo (1341, Canarie). Pare che sia stato il veneziano Alvise Cadamosto (o Cà da Mosto) il primo ad avvistare, nel 1455, l’arcipelago di Capo Verde. Ma siamo, ancora, nel campo delle ipotesi, suffragate (e non) da testi e notizie contraddittorie.

È solo a questo punto che si entra nella Storia Ufficiale con la spedizione di Antonio da Noli e di Diogo Gomes e la presa di possesso delle isole in nome della Corona portoghese (1460).