Sul fatto che sia stato
il Padreterno a creare le isole siamo disposti a giurare
sino a prova contraria.
Che
siano le Esperidi
del famoso Periplo di Annone appare quasi certo. Si tratta
però di
verificare che Annone, il famoso periplo, lo abbia effettivamente
fatto e se non si trattasse di un ciarlatano.
Eravamo verso la
fine del V secolo a.c. quando Annone Cartaginese armò sessanta
navi con tremila uomini di equipaggio. Si trattava di imbarcazioni
a remi: ognuna ne aveva cinquanta, donde il nome di pentecontere.
Arrivò, dice lui, sino alle coste della Guinea. Un’impresa
forse inconcepibile con i mezzi dell’epoca!
Di Atlantide ci sentiamo
di ammettere l’esistenza e crediamo che sia assolutamente
contestabile il fatto, ormai accettato da molti, che il “continente
scomparso” si trovasse nel Mediterraneo (Santorini!). Più probabile,
dando credito a Platone, che mischia sentito dire con leggende,
che Atlantide fosse in Atlantico. Gli stessi geologi hanno poi,
ora confermato ora contraddetto, l’ipotesi con le loro
analisi del fondo oceanico. I fondali, spesso di oltre mille
metri, che le separano dall’Africa fanno ritenere che le
isole di Capo Verde (assieme alle Canarie, a Madera e alle Azzorre)
facessero parte di un altro continente di cui, a seguito di fenomeni
sismici immani, non rimangono che le punte più elevate.
Il fatto che le Canarie fossero abitate dai Guanci, una popolazione
di presumibile origine africana presto decimata, e che l’arcipelago
di Capo Verde fosse disabitato, ancora all’epoca della
scoperta ufficiale (1460), ha suscitato giusti dubbi e polemiche
che non hanno portato a conclusioni plausibili.Appare improbabile,
data la vicinanza, che, spinti anche dalle guerre tribali ricorrenti,
Jalofos, Sereres, Lebus, Fulupes, Papeis, Bijagos (per usare
i nomi dell’epoca), profughi o pescatori del vicino continente,
non siano approdati a Capo Verde.
Quasi certo è, invece,
che gli arabi conoscessero le isole (almeno un paio) e ci andassero
regolarmente ad approvvigionarsi di sale. Lo storico portoghese
Jaime Cortesao riferisce che, nel XV secolo, una carta araba
già segnalava due isole, al largo del Senegal, indicandole
con il nome di Aulil o Ulil.
Tra le domande che ci siamo posti
l’unica a cui possiamo rispondere con certezza è quella
che pone il problema se il Principe Enrico (Infante Dom Henrique)
detto il Navigatore (1394-1460) e molti degli scopritori di nuove
terre al suo servizio fossero o no Cavalieri dell’Ordine
di Cristo. La risposta è affermativa ed è suffragata
da documenti storici. Enrico il Navigatore fu dal 1420, e sino
alla morte, il Gran Maestro dell’Ordine di Cristo (Ordo
Militiae Jesus Christi) nato nel 1319 sulle ceneri dei Templari. Non è escluso
poi che anche il finanziamento delle spedizioni, prima che intervenissero
interessi mercantili, sia stato supportato dall’Ordine
che aveva disponibilità e mezzi in abbondanza. |