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Investimenti immobiliari a Cabo Verde.
Ci giungono notizie, per noi difficilmente verificabili, di un Paese,
l’Italia, in crisi. Di gente al limite della povertà e dell’indigenza, di
famiglie che non riescono ad arrivare, con il loro reddito mensile, a fine
mese.
Vivendo a Capo Verde da quasi cinque anni, ci è abbastanza difficile
crederlo data la montagna di “investimenti finanziari”, in campo immobiliare,
che si stanno riversando su questo Paese.
Sal e Boavista (ma recentemente
anche Maio), le due isole scoperte dal turismo di massa, sono letteralmente
invase dagli italiani. Si tratta di imprenditori, costruttori, operatori
turistici o speculatori che vedono nel nuovo filone immobiliare e nel basso
costo della manodopera locale quella opportunità che in patria non hanno avuto
(o hanno avuto con esito disastroso!).
È così che sempre più gente,
invogliata dai bassi prezzi (ma siamo sicuri che siano proprio, sempre,
bassi?) e dal racconto di tropici meravigliosi e di spiagge incantate, compra
un immobile senza essere mai stata a Capo Verde…
La promessa è chiara:
basso prezzo di acquisto, elevato reddito (quando non la si usa),
rivalutazione sicura nel tempo.
Premesso che, secondo noi, è semplicemente
follia acquistare un immobile in un paese che non si conosce (soprattutto se è
“terzo mondo”), analizziamo una serie di problemi che possono sorgere e
indichiamo le cautele che secondo noi è utile seguire.
Investire con tranquillità a Capo Verde non è facile.
Non esiste un
catasto come lo intendiamo noi e pertanto, anche quando si è in possesso di un
regolare atto di acquisto, c’è sempre il rischio di cause con eredi, presunti
o reali, di “proprietari” emigrati all’estero nel passato.
Quando
tratterete un acquisto dovrete quindi, almeno, accertarvi che chi vende abbia
effettivamente la proprietà del bene.
In sede di compromesso ed eventuale
anticipo sarà bene che i documenti comprovanti la proprietà vengano citati e
allegati al documento.
L’ideale sarebbe comunque limitare al minimo l’uso
di strumenti come compromesso, scrittura privata, promessa di vendita e
anticipi relativi ed effettuare il pagamento solo, in sede di atto di vendita,
davanti a notaio.
Il fatto che l’immobile esista, che siano stati pagati
dei diritti in Comune, che il Comune abbia fatto una sorta di assegnazione e
che sia stata rilasciata una licenza di costruzione a nome di qualcuno non
significa, praticamente, (quasi) nulla.
Con questo non vogliamo dire che non si possa investire (comprare un
terreno o un immobile) a Capo Verde. Raccomandiamo solo di farlo con estrema
cautela e circospezione. Soprattutto ricordando che comprando da qualcuno con
la pelle bianca, magari Italiano, non si hanno garanzie maggiori che comprando
dai locali!!
Ci piace finire questo breve articolo ribadendo la profonda diversità tra
il vivere in un paese del terzo mondo e i canoni a cui siamo abituati in
occidente.
Quando viviamo in un “villaggio turistico” o in un confortevole
hotel, magari con la formula “all inclusive”, per qualche settimana godiamo di
una sorta di extraterritorialità. Siamo dei privilegiati che toccano appena (o
per nulla) la realtà del Paese.
Comprando un immobile entriamo a far parte
di quella realtà… che lo vogliamo o no! ."